Le Paure: Portale in Soffitta. Poi togli la Scala
Il più umano dei meccanismi di reazione di fronte alle paure e quello di tentare di evitarle.
Ho volutamente usato il termine tentare perchè in realtà qualunque sia il meccanismo di azione che mettiamo in atto non potrà mai liberarci da ciò che noi stessi abbiamo creato.
L'unica soluzione da seguire è quindi quella che apparentemente potrebbe sembrare la meno indicata, la più stupida forse, sicuramente la più paradossale.
Quella che ovviamente e naturalmente non siamo portati a fare e che invece, andando oltre l'ovvio, risulta la più indicata.
Mi spiego con un esempio.
Supponiamo che una persona abbia un atteggiamento a carattere fobico che la porta ad evitare di viaggiare perchè ha paura di prendere il treno ecco che io non potrò certo prescriverle di farlo forzatamente poichè otterrò sicuramente un rifiuto probabilmente accompagnato da frustrazione
E ciò è logico in quanto metterei in atto un qualcosa finalizzato a combattere la sua paura, con modalità che presumibilmente quella persona sta già cercando di mettere in pratica magari da anni.
In questo caso invece la prescrizione potrebbe essere quanto di più paradossale potremmo pensare... Qualcosa di veramente illogico ....
Come per esempio per due settimane consecutive prenotare un viaggio in treno ogni giorno per poi disdirlo il giorno successivo adducendo una scusa banale.
So che tutto questo può apparire illogico ma è forse logico avere paura di andare in treno??
In sintesi la strategia di intervento deve essere finalizzata a mettere in atto un contro - rituale terapeutico il cui linguaggio deve essere compreso dal nemico ( cioè l'atteggiamento fobico) e dallo stesso accettato.
In questo modo non solo si aprono le braccia alle nostre paure ma addirittura le si invita a manifestarsi maggiormente ...
"Se davvero vuoi darmi fastidio.. beh, almeno fallo bene .."
Mentre ciò che combattiamo è destinato ad inseguirci, ciò che esasperiamo tende inevitabilmente a dissolversi.
Ho volutamente usato il termine tentare perchè in realtà qualunque sia il meccanismo di azione che mettiamo in atto non potrà mai liberarci da ciò che noi stessi abbiamo creato.
L'unica soluzione da seguire è quindi quella che apparentemente potrebbe sembrare la meno indicata, la più stupida forse, sicuramente la più paradossale.
Quella che ovviamente e naturalmente non siamo portati a fare e che invece, andando oltre l'ovvio, risulta la più indicata.
Mi spiego con un esempio.
Supponiamo che una persona abbia un atteggiamento a carattere fobico che la porta ad evitare di viaggiare perchè ha paura di prendere il treno ecco che io non potrò certo prescriverle di farlo forzatamente poichè otterrò sicuramente un rifiuto probabilmente accompagnato da frustrazione
E ciò è logico in quanto metterei in atto un qualcosa finalizzato a combattere la sua paura, con modalità che presumibilmente quella persona sta già cercando di mettere in pratica magari da anni.
In questo caso invece la prescrizione potrebbe essere quanto di più paradossale potremmo pensare... Qualcosa di veramente illogico ....
Come per esempio per due settimane consecutive prenotare un viaggio in treno ogni giorno per poi disdirlo il giorno successivo adducendo una scusa banale.
So che tutto questo può apparire illogico ma è forse logico avere paura di andare in treno??
In sintesi la strategia di intervento deve essere finalizzata a mettere in atto un contro - rituale terapeutico il cui linguaggio deve essere compreso dal nemico ( cioè l'atteggiamento fobico) e dallo stesso accettato.
In questo modo non solo si aprono le braccia alle nostre paure ma addirittura le si invita a manifestarsi maggiormente ...
"Se davvero vuoi darmi fastidio.. beh, almeno fallo bene .."
Mentre ciò che combattiamo è destinato ad inseguirci, ciò che esasperiamo tende inevitabilmente a dissolversi.