Fra gli strumenti di derivazione psico-fisica della Metacorporea vi sono tecniche che consentono alla persona di identificare una specie di mappa corporea soggettiva che diventa stimolo all’auto ascolto e strumento di riflessione per trovare risposte più adeguate alle sollecitazioni esterne.
Fra questi il massaggio metacorporeo è una di quelle più importati. Rispetto ad altre tecniche di massaggio il massaggio metacorporeo ha una struttura unica e caratteristica che caratterizza il rapporto fra operatore e ricevitore.
Può essere fatto con la persona vestita, parzialmente nuda o completamente nuda. Questi tre aspetti abbinati ad una serie di posture e di tecniche di contatto danno luogo a innumerevoli variabili che lo rendono perfettamente declinabile sulle reali esigenze pisco emotive e corporee di chi lo riceve.
Non si tratta quindi di un massaggio uguale per tutti ma si struttura sulla curva energetica di partenza di chi lo riceve. Oltre alle variabili di contatto possibili ce ne sono molte altre fra cui il ritmo, l’ ampiezza e la inclusività dei movimenti del massaggiatore.
Il punto di partenza è sempre la analisi dello stato della curva ( alternanza simpatico/parasimpatico) e l‘ ampiezza del range di tolleranza. Una volta identificati questi parametri si decide se proseguire in un percorso di tipo stimolativo (simpatico) o nutritivo (parasimpatico). Contestualmente l’ operatore deve potere operare sui tre strati corporei (ectodermico, mesodermico ed endodermico) che sono legati sia alle fasi del nostro sviluppo embrionale sia alle componenti emozionali a carattere evocativo.
Anche la durata può variare dai 45 ai 90 minuti e non è raro che il massaggio richieda poi un tempo di integrazione e decodificazione di tipo verbale. In tutto questo la respirazione è fondamentale e uno degli obiettivo è quello di raggiungere un alto livello di sincronicità fra la respirazione dell’operatore e quella della persona che lo riceve. Proprio per questa molteplicità di stimolazioni (tattile, simbolico evocativa e fisiologica) uno dei primi benefici è un netto miglioramento della funzione respiratoria sia in condizioni normali che sotto stress emotivo. Vi sono inoltre una serie di benefici riflessi fra cui il miglioramento dei livelli del sonno, della digestione, della capacita di recupero individuale. Ci può essere un netto miglioramento del variegato ambito ella sintomatologia psicosomatica specialmente se legata alla componente viscerale ed involontaria del sistema nervoso (ipersensibilità cutanea, nausea, sensazione di instabilità, difficoltà di deglutizione, sensazione di mancanza di aria, senso di svenimento etc). Determinate stimolazioni infine inducendo un aumento della curva portano ad una maggiore autostima e un miglioramento della resilienza ovvero della capacità individuale di reazione e tolleranza allo stress.
In generale il massaggio metacorporeo può essere sia compendio ad una terapia psicologica sia un percorso terapeutico autonomo la cui forza guaritrice sta nelle caratteristiche della persona stessa che attraverso le stimolazioni del messaggio sviluppa nuove visioni su di sé, sulla sua corporeità e sulle sue componenti emozionali.
Fra questi il massaggio metacorporeo è una di quelle più importati. Rispetto ad altre tecniche di massaggio il massaggio metacorporeo ha una struttura unica e caratteristica che caratterizza il rapporto fra operatore e ricevitore.
Può essere fatto con la persona vestita, parzialmente nuda o completamente nuda. Questi tre aspetti abbinati ad una serie di posture e di tecniche di contatto danno luogo a innumerevoli variabili che lo rendono perfettamente declinabile sulle reali esigenze pisco emotive e corporee di chi lo riceve.
Non si tratta quindi di un massaggio uguale per tutti ma si struttura sulla curva energetica di partenza di chi lo riceve. Oltre alle variabili di contatto possibili ce ne sono molte altre fra cui il ritmo, l’ ampiezza e la inclusività dei movimenti del massaggiatore.
Il punto di partenza è sempre la analisi dello stato della curva ( alternanza simpatico/parasimpatico) e l‘ ampiezza del range di tolleranza. Una volta identificati questi parametri si decide se proseguire in un percorso di tipo stimolativo (simpatico) o nutritivo (parasimpatico). Contestualmente l’ operatore deve potere operare sui tre strati corporei (ectodermico, mesodermico ed endodermico) che sono legati sia alle fasi del nostro sviluppo embrionale sia alle componenti emozionali a carattere evocativo.
Anche la durata può variare dai 45 ai 90 minuti e non è raro che il massaggio richieda poi un tempo di integrazione e decodificazione di tipo verbale. In tutto questo la respirazione è fondamentale e uno degli obiettivo è quello di raggiungere un alto livello di sincronicità fra la respirazione dell’operatore e quella della persona che lo riceve. Proprio per questa molteplicità di stimolazioni (tattile, simbolico evocativa e fisiologica) uno dei primi benefici è un netto miglioramento della funzione respiratoria sia in condizioni normali che sotto stress emotivo. Vi sono inoltre una serie di benefici riflessi fra cui il miglioramento dei livelli del sonno, della digestione, della capacita di recupero individuale. Ci può essere un netto miglioramento del variegato ambito ella sintomatologia psicosomatica specialmente se legata alla componente viscerale ed involontaria del sistema nervoso (ipersensibilità cutanea, nausea, sensazione di instabilità, difficoltà di deglutizione, sensazione di mancanza di aria, senso di svenimento etc). Determinate stimolazioni infine inducendo un aumento della curva portano ad una maggiore autostima e un miglioramento della resilienza ovvero della capacità individuale di reazione e tolleranza allo stress.
In generale il massaggio metacorporeo può essere sia compendio ad una terapia psicologica sia un percorso terapeutico autonomo la cui forza guaritrice sta nelle caratteristiche della persona stessa che attraverso le stimolazioni del messaggio sviluppa nuove visioni su di sé, sulla sua corporeità e sulle sue componenti emozionali.