La Fibriomialgia e l'affaticamento cronico in Metacorporea®
Escludendo la sintomatologia dolorosa come conseguenza di cause oggettive ( traumi, patologie, interventi etc) oggi sono molte le persone che soffrono di dolore cronico aspecifico, ovvero non indotto da una causa oggettiva. A questa sintomatologia è stato dato un nome che è fibromialgia la cui causa è ad oggi sconosciuta.
Per questo motivo non esistono neanche compravate cure farmacologiche o, come si sente dire, chirurgiche.
Si stima che colpisca in Italia una percentuale di persone compresa fra il 2 e il 4% della popolazione; si tratta di pazienti in prevalenza di sesso femminile ( ma sembra sia in crescita anche nella popolazione maschile ) che soffrono di dolori diffusi in tutto il corpo prevalentemente ma non esclusivamente di tipo osteoarticolare che in alcuni casi possono essere cosi intensi da limitare le normali attività quotidiane.
Spesso questi sintomi sono associati a forte stanchezza ed astenia che vengono chiamati sindrome da affaticamento cronico.
In entrambi i casi si tratta di definizioni semanticamente corrette che di fatto definiscono il problema in funzione del sintomo ma che non ne chiariscono ne l’eziologia ( ovvero da cosa dipendono) ne tantomeno la terapia (ovvero il modo in cui curarli).
In entrambi i casi ( cosi come è per molte altre sindromi quali colon irritabile, reflusso, insonnia etc) sembra esserci però una forte componente psicosomatica in grado di spiegare i sintomi della fibromialgia come patologia funzionale, ovvero non organico ma appunto legato al funzionamento del sistema nervoso centrale. In pratica si tratterebbe di una ipersensibilità del sistema nervoso nelle percezione dolorosa.
Discorso analogo può essere fatto per la sindrome da stanchezza cronica poichè anche la percezione della fatica viene mediata dal sistema nervoso centrale.
Questi aspetti sono suffragati anche dal fatto che oltre al dolore muscolo scheletrico nella fibromi algia ci sono associati anche una serie di disturbi molto variegati anch’essi legati appunto alle percezioni intro ed extraprocettive (ovvero da dentro e da fuori ) come nausea , vertigini, maggiore sensibilità agli stimoli acustici , e luminosi, sensazione di dolore ai capelli, ipersensibilità cutanea, pruriti etc.
In alcuni casi o in certi momento dove queste sensazioni si intensificano le persone riportano anche di provare fastidio davanti ad una fonte di calore o viceversa di freddo ( calorifero , frigorifero), il volume della radio o un deodorante o fiori profumati .
Una lettura di questo tipo sembra senza dubbio dare un inquadramento più corretto alla sintomatologia fibromialgica che può quindi essere inserita in una condizione più generica di sindrome da ipersensibilità centrale (come suggerito da Mahony).
Il che è come dire che vi è una sorta di disregolzione sia della percezione che della reazione agli stimoli ( dolorosi, luminosi, termici e così via).
A questo proposito è singolare notare come anche alla base dei principali DCA ( Disturbi del Comportamento Alimentare) ci sia una componente dispercettiva della propria immagine corporea, il che può rendere applicabili gli stessi concetti espressi sopra anche a questo tipo di disturbo che comunque tratto in un articolo dedicato.
Un secondo aspetto che sembra essere collegato alla sindrome fibromialgica è la presenza nella storia dei pazienti, di un pregresso trauma di elevato impatto emotivo. Mahony, uno psicologo che si è molto dedicato a questi studi ha sempre osservato questo aspetto nella casistica da lui trattata. Essa sembra quindi anche essere collegata a forti stress vissuti nelle fasi antecedenti lo svilupparsi ella sintomatologia. Particolare rilievo sembrano avere eventi che escono dal controllo della persona che li vive e che tendono a farla sentire impotente, rendendo difficile la loro elaborazione e canalizzando quindi la sofferenza ad essi legata nella sintomatologia corporea. D’altronde questa è la base della psicosomatica ed è anche il motivo per cui un approccio come quello metacorporeo, che mette al primo posto il riequilibrio della curva energetica e il ripristino della naturale alternanza fra curva simpatica e parasimpatica, si riveli estremamente adatto al trattamento di questa sintomatologia.
In particolare alcuni degli strumenti della meta corporea fra cui in primis il massaggio metacorporeo, alcune tecniche di meditazione e il trattamento su base immaginativa risulterebbero particolarmente efficaci nel trattamento della sindrome fibromialgica
Quando queste tecniche vengono opportunamente somministrate all’interno di un forte contenitore relazionale (operatore – cliente), vi è la possibilità di fornire alla persona una serie di stimoli differenziati che sempre coinvolgono sia la parte emozionale che quella corporea.
Questo fa si che essa possa essere condotta verso un profondo e nuovo contatto con se stessa ma anche e soprattutto verso l‘esplorazione e la manifestazione delle sue risorse più intime e una corretta integrazione dei suoi vissuti.
Per questo motivo non esistono neanche compravate cure farmacologiche o, come si sente dire, chirurgiche.
Si stima che colpisca in Italia una percentuale di persone compresa fra il 2 e il 4% della popolazione; si tratta di pazienti in prevalenza di sesso femminile ( ma sembra sia in crescita anche nella popolazione maschile ) che soffrono di dolori diffusi in tutto il corpo prevalentemente ma non esclusivamente di tipo osteoarticolare che in alcuni casi possono essere cosi intensi da limitare le normali attività quotidiane.
Spesso questi sintomi sono associati a forte stanchezza ed astenia che vengono chiamati sindrome da affaticamento cronico.
In entrambi i casi si tratta di definizioni semanticamente corrette che di fatto definiscono il problema in funzione del sintomo ma che non ne chiariscono ne l’eziologia ( ovvero da cosa dipendono) ne tantomeno la terapia (ovvero il modo in cui curarli).
In entrambi i casi ( cosi come è per molte altre sindromi quali colon irritabile, reflusso, insonnia etc) sembra esserci però una forte componente psicosomatica in grado di spiegare i sintomi della fibromialgia come patologia funzionale, ovvero non organico ma appunto legato al funzionamento del sistema nervoso centrale. In pratica si tratterebbe di una ipersensibilità del sistema nervoso nelle percezione dolorosa.
Discorso analogo può essere fatto per la sindrome da stanchezza cronica poichè anche la percezione della fatica viene mediata dal sistema nervoso centrale.
Questi aspetti sono suffragati anche dal fatto che oltre al dolore muscolo scheletrico nella fibromi algia ci sono associati anche una serie di disturbi molto variegati anch’essi legati appunto alle percezioni intro ed extraprocettive (ovvero da dentro e da fuori ) come nausea , vertigini, maggiore sensibilità agli stimoli acustici , e luminosi, sensazione di dolore ai capelli, ipersensibilità cutanea, pruriti etc.
In alcuni casi o in certi momento dove queste sensazioni si intensificano le persone riportano anche di provare fastidio davanti ad una fonte di calore o viceversa di freddo ( calorifero , frigorifero), il volume della radio o un deodorante o fiori profumati .
Una lettura di questo tipo sembra senza dubbio dare un inquadramento più corretto alla sintomatologia fibromialgica che può quindi essere inserita in una condizione più generica di sindrome da ipersensibilità centrale (come suggerito da Mahony).
Il che è come dire che vi è una sorta di disregolzione sia della percezione che della reazione agli stimoli ( dolorosi, luminosi, termici e così via).
A questo proposito è singolare notare come anche alla base dei principali DCA ( Disturbi del Comportamento Alimentare) ci sia una componente dispercettiva della propria immagine corporea, il che può rendere applicabili gli stessi concetti espressi sopra anche a questo tipo di disturbo che comunque tratto in un articolo dedicato.
Un secondo aspetto che sembra essere collegato alla sindrome fibromialgica è la presenza nella storia dei pazienti, di un pregresso trauma di elevato impatto emotivo. Mahony, uno psicologo che si è molto dedicato a questi studi ha sempre osservato questo aspetto nella casistica da lui trattata. Essa sembra quindi anche essere collegata a forti stress vissuti nelle fasi antecedenti lo svilupparsi ella sintomatologia. Particolare rilievo sembrano avere eventi che escono dal controllo della persona che li vive e che tendono a farla sentire impotente, rendendo difficile la loro elaborazione e canalizzando quindi la sofferenza ad essi legata nella sintomatologia corporea. D’altronde questa è la base della psicosomatica ed è anche il motivo per cui un approccio come quello metacorporeo, che mette al primo posto il riequilibrio della curva energetica e il ripristino della naturale alternanza fra curva simpatica e parasimpatica, si riveli estremamente adatto al trattamento di questa sintomatologia.
In particolare alcuni degli strumenti della meta corporea fra cui in primis il massaggio metacorporeo, alcune tecniche di meditazione e il trattamento su base immaginativa risulterebbero particolarmente efficaci nel trattamento della sindrome fibromialgica
Quando queste tecniche vengono opportunamente somministrate all’interno di un forte contenitore relazionale (operatore – cliente), vi è la possibilità di fornire alla persona una serie di stimoli differenziati che sempre coinvolgono sia la parte emozionale che quella corporea.
Questo fa si che essa possa essere condotta verso un profondo e nuovo contatto con se stessa ma anche e soprattutto verso l‘esplorazione e la manifestazione delle sue risorse più intime e una corretta integrazione dei suoi vissuti.